Racconti – “E’ tornata l’estate”

Non vedo l’ora di uscire da questo cazzo di locale. Non dovevo essere qui adesso. Perlamiseria.”

Il Giardino disco-pub è uno dei locali più squallidi del centro di Rivabionda.

Rosa mi ci ha portato semplicemente perché vuole stordirmi di alcol per poi tentare l’ennesimo attacco verso la mia incolumità sessuale.

E’ una tattica medievale.

Ed io ho predisposto un piano di difesa degno di uno stratega bellico. Infatti, nonostante il costante assedio a
cui sono costrette le mie truppe, gli arrembaggi garibaldini di Rosa registrano pesanti battute d’arresto.

Il momento di sbandamento sembra arrivare quando mi presenta Pino, suo ex-fidanzato ai tempi delle superiori, ora amico e confidente intimo.

In realtà è un fuoco di paglia.

Credendo di farmi ingelosire, sta solo masochisticamente esaltando il mio spiccato senso dell’umorismo.

Rosa e Pino.

Che carini.

Dove si sposeranno, nel bosco?

Avranno figli? Sì, Viola e Flora, due femminucce.

Ma dai!

Di sicuro voteranno per l’Ulivo.

O per la Margherita.

Metteranno radici a Villa Pigna e nei rari momenti di crisi lui dirà a lei:

«Basta è finita, il nostro rapporto è diventato troppo spinoso». 

Ma per favore!

Rosa e Pino.

Proprietari di un vivaio in zona castagneti.

Vicino al disco-pub Il Giardino.

Che roba!

Rosa mi corteggia fin dalla tenera età di sei anni.

I suoi primi assalti risalgono alle classi elementari.

Pure i miei primi rifiuti risalgono a quell’epoca.

Ha sempre subito il mio fascino, non so perché.

Così come non conosco il perché del fatto che invece lei a me non piace affatto.

I misteri della vita.

Infatti Rosa non è affatto brutta.

Inoltre, in fase preadolescenziale ha sviluppato due tette niente male, cosa che spesso non manca di indurre in
tentazione parte dei miei ormoni. 

Uscendo dal locale tiro un profondo sospiro di sollievo.

Ho tenuto botta discretamente.

Rosa sembra soddisfatta lo stesso perché, aldilà di tutto, in compagnia delle mie battute si diverte sempre.

Sono quasi le quattro.  

In macchina non pronunciamo una parola, anche perché la radio passa l’ultimo singolo di Tiziano Ferro.

Rosa si lascia prendere dalla mielosa melodia mentre io mi tuffo in una coraggiosa esegesi del testo della canzone.

Un’esperienza di cui porto ancora i segni addosso.

Arriviamo sotto casa di Rosa.

Ci salutiamo abbastanza rapidamente dandoci appuntamento per una fantomatica prossima volta.

Scende dalla macchina proprio nel momento in cui parte un pezzo di Gigi D’Alessio.

Un altro dei suoi preferiti.

Sferro un pugno al frontalino e do’ di gas.

Ho salvato in extremis l’integrità dei miei timpani.

Nel breve tragitto che mi riconduce a casa noto con piacere frotte di giovani sbronzi per le vie del centro.

Che bello.

E’ tornata l’estate, e con lei l’allegria dei giorni migliori.  

Tuco
Pubblicato on 23 Maggio 2011 at 12:26  Lascia un commento  

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